Era già da un po' che la telefonata andava avanti. Il tizio usava
un sacco di parole incomprensibili e parlava di società di scopo, di
percentuali, di grandi autori stranieri, di realtà. Io mugugnavo un
mh mh a intervalli regolari tanto per fargli capire che non mi
ero appisolato.
«...un piccolo contributo, glielo assicuro», disse, concludendo.
Poi ci fu silenzio, attesi pochi istanti e dissi: «dipende quanto
piccolo».
«Siamo una nuova e seria realtà editoriale in Italia.
Organizziamo diversi eventi, abbiamo una buona distribuzione e diamo
il massimo appoggio ai nostri autori».
«Nel senso che posso chiamarvi la notte quando mi prende una
sbronza triste e raccontarvi per ore i motivi della mia infelicità?»
«AHAHAH! SIM-PA-TI-CI-SSI-MO!»
«Senta, mi mandi una copia del contratto, così valuto la
proposta».
«Sì, come ho detto si parla solo di un PICCOLO contributo, e
l'ho chiamata proprio perché ci tenevo a spiegarle certi meccanismi
prima che leggesse il contratto. Sa, una persona estranea a questo
mondo potrebbe pensare che il PICCOLO CONTRIBUTO sia una sorta di
truffa e io ci tenevo DAVVERO DAVVERO MOLTO a spiegarle tutte le fasi
della...»
«CERTO CERTO! Non si preoccupi. Conosco le difficoltà
dell'editoria e il difficile mestiere della promozione».
«Lei è una persona comprensiva e intelligente, il suo romanzo
merita davvero di essere pubblicato, glielo assicuro, ne leggo tanti
di manoscritti ma lei ha davvero un talento eccezionale e...».
«Mi scusi, a mia mamma è scappato il cane, devo andare a
cercarlo prima che finisca sotto un'automobile! Abito in un posto
dove spesso vengono a provare le Ferrari. Sono pazzi DAVVERO quei
piloti, vanno a velocità FOLLE!»
«Oh, ma è terribile!»
«TERRIBILE davvero! Il cane di mia madre è un beagle, sono cani
svegli in modo inversamente proporzionale alla cifra che costano!
Anche se il denaro non conta nulla in questo caso, ci siamo
affezionati tutti a quella simpatica bestiola e sarebbe un dispiacere vederla asfaltata!».
«Spero ritrovi il cane di sua madre, allora!»
«Grazie, arrivederci!»
Interruppi la chiamata e mi sistemai davanti al pc. Non passarono
neanche due minuti che mi arrivò la mail dall'editore compresa di
contratto.
Feci scorrere la rotellina fino in fondo, erano un mucchio di
pagine. Alla fine lessi la cifra: 2.400 euro.
Uno scontrino lungo metri.
Uno scontrino lungo metri.
Era di duemilaquattrocento euro.
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