Squarciafavole: la recensione dello scrittore Glauco Silvestri.



Recensione tratta dal blog '31 ottobre' dello scrittore Glauco Silvestri.


Eric è un ragazzo di venticinque anni. Ha sani principi. Ha avuto innumerevoli delusioni dalla vita. Solo due cose non l'hanno mai deluso: l'alcol e Sabrina. Sabrina è il suo mondo, la sua vita, la sua favola. Lei è più giovane, ha vent'anni, e sta per finire la scuola. Dopo il diploma parte con i propri compagni di classe. Un viaggio lungo una settimana, durante il quale Eric programma le ferie con lei... qualcosa di speciale, qualcosa che possa suggellare il loro amore. Ma al ritorno dalla vacanza con i compagni di classe, Sabrina confessa al suo ragazzo di aver ceduto... di aver fatto sesso con un suo compagno, e con una sua amica.

La favola di Eric crolla come un castello di carte. Il suo intero mondo svapora in un istante e...
Il racconto di Eric è toccante, e allo stesso tempo violento. E' il crollo di una galassia, di certezze granitiche, del sentimento più grande. Squarciafavole è un viaggio nell'intimità di un ragazzo che viene tradito nei sentimenti, e che lotta inutilmente per superare il dolore che lo attanaglia. Lei, Sabrina, è solo la lama del coltello. Gavioli preferisce descrivere la ferita, lacerata e sanguinante, che stenta a rimarginare. E il coltello colpisce innocentemente, una, due volte. Ferisce a morte, poi si ritrae per colpire nuovamente, quando l'animo piegato dal dolore tenta di risollevarsi.
Squarciafavole è una fotografia, anzi no, è un dipinto. Un testo che si rivela con un linguaggio a tratti rude, a tratti morbido, sempre e comunque efficace. E' emozione pura. E' un naufragio, è anche una richiesta disperata di soccorso, d'amore. Un amore che viene, ti prende, ti trasporta dove vuole lui, e poi ti lascia cadere.
Prendere in mano il libro è una sorpresa. E' piccolo. Tascabile. Mi fa venire in mente la moleskine che Emanuel Gavioli aveva nel taschino, e che dice di portare sempre con sé. La copertina, con i suoi chiaroscuri, rivela la lotta struggente che è nascosta tra le pagine. Si legge velocemente. In certi momenti si annaspa. In certi momenti si rallenta. Le pagine sono solide, spesse, come quelle dei libri di una volta. L'odore che si nasconde tra una pagina e l'altra, invece, è tutto personale. Non saprei descriverlo, lo ammetto. Non sono molte pagine. E' un racconto. Ma non è il numero di parole usate a dare valore a un libro, è il messaggio trasmesso, il contenuto, la storia. In Squarciafavole la storia c'è, e graffia in profondità.

Glauco Silvestri

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